CONSAPEVOLEZZA
Nel primo corso della nostra Scuola, affrontiamo il tema della Consapevolezza. Ci chiediamo se viviamo in uno stato consapevole e sveglio, oppure no. E’, credetemi, una di quelle lezioni che ti rimangono impresse per il resto della vita e, soprattutto, te la rendono migliore.
Si parla, subito dopo, di Alta Consapevolezza. E’ uno stadio successivo che tutti noi proviamo prima o poi nella vita. Chi più raramente, chi spesso. E’ come quando sei completamente sveglio ma con una dimensione aggiuntiva. Potrebbe essere un senso di unità, di connessione universale. O un senso di pace, calma, o serenità. O di profonda felicità o contentezza. Ogni cosa è vista da una prospettiva più grande. Per spiegare ai nostri studenti questo stato facciamo spesso esempi collegati alla natura. Arrivare in cima ad una montagna, essere in riva al mare all’alba, trovarsi davanti ad un campo sconfinato di fiori e così via. Gli esempi si sprecano ed anch’io ho spesso attinto a questo tipo di immagini. E’ il modo più semplice per fare passare il concetto. Poi, ognuno di noi, pensandoci bene, scopre momenti di altra consapevolezza in occasioni meno eclatanti.
Ma qualche giorno fa ne ho vissuto uno, inatteso ed imprevisto, che mi ha lasciato con una bellissima energia, non solo sul momento, ma anche nelle ore e nei giorni successivi e non riesco a non pensarci.
Ero a passeggio con la mia nipotina di circa un anno e mi sono, come sempre, soffermata davanti alla mia ex scuola elementare dove tanti bimbi erano in cortile per la ricreazione.
Mi sono seduta su una panchina vicinissima alla recinzione e mi sono apprestata a porgere da bere a mia nipote. Pochi secondi dopo ho alzato gli occhi e mi sono ritrovata una serie di bambine che guardavano attraverso la rete con i loro bellissimi visini ed una serie di occhi amorevoli e felici! La mia sorpresa è stata davvero forte. Avevano lasciato i loro giochi per venire a vedere la bimba.
Subito dopo, una raffica di domande e complimenti mi ha invasa, mentre mia nipotina, assolutamente non turbata, faceva loro “ciao” con la manina. Le loro vocine dolci che mi sciorinavano i loro bei nomi, i loro occhi splendenti e le loro voci che decidevano già come mia nipote sarebbe “di sicuro” andata in quella scuola, mi ha avvolto da una sensazione di felicità, pace ed amore. Non un interessamento di curiosità non empatica, come di solito abbiamo noi adulti, quando incontriamo un’amica con il suo bimbo e, mentre ci complimentiamo, per abitudine ed educazione, siamo nel contempo pronti ed attenti a sottolineare le somiglianze, come il bimbo sia stato vestito, ed investiamo l’eventuale madre o nonna con domande stupide come “Cammina? Parla? Cosa mangia?” L’interesse di queste bellissime bimbe di 6 e 7 anni era solo dovuta al nome, al fatto che anche loro erano state così piccole e lei sarebbe cresciuta come loro e sarebbe andata a scuola e avrebbe giocato felicemente in quel cortile.
Con l’attenzione completamente catturata in quel momento presente sono passata dallo stupore, all’amore, alla gioia, alla pace e, soprattutto, al senso di unità che mi ha avvolto con tutto l’universo e con il cuore e la gioia di quelle piccole bambine. In pochi minuti sono stata invasa da uno di quei momenti dove non esisteva null’altro che Amore puro, quell’amore e quell’Unità che spesso fatichiamo a trovare.
Non mi serviva null’altro! Sarei rimasta con quelle bimbe ore. Ma, come coloratissime farfalle, in pochi minuti sono volate via, tornando ai loro giochi spensierati, mentre mia nipotina regalava loro strilla gioiose.
Ecco un esempio di Alta consapevolezza, mi sono detta! Ecco cos’è questo senso di connessione , questo senso di Amore senza alcun altro bisogno che sentirsi tutti uguali.
Spesso ci affanniamo ad attraversare oceani alla ricerca di emozioni forti, felicità e gioia vagando in ogni dove. E non siamo mai soddisfatti. Io sono stata fortunata: ho trovato molto semplicemente il mio momento di Alta Consapevolezza che mi ha lasciato pace, gioia e felicità e senso di unità a pochi metri da casa.
Marina Paladino